Partecipa

Un ciliegia tira l’altra
Libera Piemonte non torna indietro. Siamo convinti che contrastare le mafie significhi far funzionare la democrazia e che per farlo occorra lavorare per la buona politica. Il fare politica, come l’acqua, è un bene comune prezioso, che investe la nostra responsabilità collettiva e personale.
“L10” intanto punta a riavvicinare all’impegno politico i tanti che se ne stanno alla larga, non trovando percorsi credibili di partecipazione.
“L10” nel merito punta a distillare proposte concrete e pertinenti per l’amministrazione futura della nostra città.
“L10” è senz’altro uno strumento politico: di nuovo daremo la possibilità a tutti coloro che si candideranno di misurarsi sulle nostre proposte, di nuovo pubblicheremo a mano a mano le risposte, di nuovo ne faremo un bilancio condiviso, di nuovo ci impegneremo a presidiarle nei comportamenti di chi sarà eletto, negli anni successivi.

“Torino… quando la sera diventi stella”
(A. Venditti)
Alla Torino del lavoro, della ricerca, della solidarietà dobbiamo tutti molto: la città che amiamo è la Torino ingegnosa e complessa, bella e coraggiosa. La Torino democratica, fabbrica di diritti, di responsabilità civile, di benessere condiviso.
E’ la Torino nella quale siamo cresciuti: che certo vive contraddizioni dolorose, solitudini ed esclusioni, ma che ha saputo in questi anni ripensarsi, generosamente e intelligentemente.
A questa Torino siamo grati e a questa Torino vogliamo servire.

Il percorso
chiamiamo a raccolta coloro che fanno Libera sul territorio cittadino e coloro che si sentono amici di Libera.
Cominciamo a raccogliere spunti per la redazione di “L10” attraverso il sito l10torino.liberapiemonte.it.
La Segreteria di Libera Piemonte si farà carico di una prima sintesi ragionata di quanto arriverà.
Ne discuteremo in due momenti aperti al pubblico il 19 Maggio dalle ore 21 e il 19 Giugno dalle ore 9:30 (alle 13) presso la Fabbrica delle “e” (c.so Trapani 91/A)

Davide Mattiello
referente Libera Piemonte

28 Comments

  1. giovanni
    Posted April 25, 2010 at 12:30 am | Permalink

    accoglienaza dei rifugiati politici e poltiiche per la cittadinanza dei migranti

  2. Diego Sarno
    Posted April 26, 2010 at 8:44 pm | Permalink

    – Le politiche abitative: case popolari e progetti per autonomia abitativa per giovani e giovani coppie

    – Progetti per aumentare l’occupazione giovanile direttamente con specifiche sui bandi pubblici riguardanti servizi (è possibile, sto cercando di sperimentarlo sul territorio Nichelinese)

    – Diminuire il Digital Divide

    – Politiche per il commercio al dettaglio

  3. the.pillow
    Posted April 29, 2010 at 12:43 pm | Permalink

    con alcune scelte il comune può GENERARE LAVORO.
    alcuni esempi:

    1 abbattere i costi dell’informatizzazione, promuovendo SOFTWARE LIBERO nelle scuole e negli enti di competenza.

    2 sviluppo della città: rifiuti, edifici ad impatto ambientale (il comune può mettere vincoli nel suo piano regolatore?), promuovere il project financing che è uno strumento per far investire i privati in servizi di pubblica utilità (occorre però non lasciarlo alla sola iniziativa privata! proposte concrete su bandi pubblici!)

    3 politiche sociali per i piccolissimi: asili nido, scuole materne, servizi per le famiglie.

  4. andrea.zummo
    Posted May 2, 2010 at 4:34 pm | Permalink

    Possiamo auspicare che entrambi gli schieramenti si cimentino con l’esperienza delle primarie di coalizione? Queste ultime elezioni regionali hanno fatto registrare il dato inquietante dell’astensionismo (un elettore su tre non è andato a votare). pensare di rimettere mano alle istanze popolari, non solo nei contenuti di un programma elettorale, ma anche nella forma, sarebbe una grande boccata di ossigeno. Per dimostrare che alle segreterie di partito interessa ancora il rapporto con i propri elettori; che le decisioni non sono calate da roma o decise in qualche segreta e remota stanza; che si può tornare a conforntarsi sui programmi e sulle idee, rappresentate da anime diverse degli schieramenti.
    Altrimenti la partita per il sindaco di Torino, sembrerà risolversi nell’accordo più o meno esplicito tra le banche, i partiti, gli imprenditori e la Chiesa. Possiamo sperare in un di partecipazione in più, senza vedere le elites che decidono per tutti e affossano il sentimento e la voglia di partecipare dei cittadini?

  5. Luca Graziano
    Posted May 4, 2010 at 10:10 am | Permalink

    Blocco della cementificazione della città (stop alla variante 200 e ai grattacieli, alla TAV e alle grandi opere), una migliore politica dei rifiuti, piu piste ciclabili, potenziamento dei servizi di trasporto pubblici, piu parcheggi in periferia per impedire l’ingresso in città di auto, una politica piu attenta alle periferie e ai suoi cittadini, piu investimenti nella scuola con la creazione di nuovi asili nido e scuole materne, piu impegno nel lavoro per l’integrazione tra le varie culture, impegno concreto contro le privatizzazzioni e le cartolarizzazzioni dei beni della città, una politica seria a favore degli anziani e dei disabili.

  6. Mari Josè Fava
    Posted May 4, 2010 at 1:22 pm | Permalink

    1) Vorrei che anche nella piattaforma di Torino ci fossero al primo punto alcune richieste che riguardino l’etica e la politica. Le questioni sulla candidatura di soggetti rinviati a giudizio e condannati per reati contro la pubblica amministrazione e per mafia rimane fondante.
    2) Le scuole (elementari, materne e medie) propedeutiche all’integrazione e alla formazione dei cittadini.

  7. carlo infante
    Posted May 6, 2010 at 1:44 am | Permalink

    . Interpretare la peculiarità di Torino in quanto CITTA’ LABORATORIO capace cioè di declinare le trasformazioni sociali scandite nei vari passaggi epocali (da Città Militare fulcro del Risorgimento a Capitale d’Italia, da Città fucina del pensiero liberale a Città medaglia d’oro per la Resistenza, da Città industriale a nuova frontiera della transizione post-industriale…) per definirne con PRECISIONE la vocazione di Città responsabile, capace di sperimentare nuovi modelli di società per affrontare le mutazioni radicali a cui il Sistema Paese va incontro.

    . Promuovere PALESTRE DI CITTADINANZA INTERATTIVA capaci d’intercettare le energie creative senza forma delle nuove generazioni (di tutte le fasce scolari, dall’infanzia agli adolescenti) per coniugare i processi educativi con quelli partecipativi che possono essere rilanciati dall’uso sociale e creativo dei nuovi media interattivi.

    . Elaborare un’analisi dinamica dei modelli economici possibili determinati dalla partecipazione attiva alla Società dell’Informazione, dove sono gli utenti, i CITTADINI ATTIVI a produrre informazione, senso e nuove relazioni sociali.
    Fenomeni come gli User Generated Content, il Crowdsourcing, il Performing Media, il web 2.0 nel suo complesso, fanno intuire come la partecipazione attiva possa creare una nuova RETE DEL VALORE, molto diversa da quella Catena del Valore basata sul modello industriale, meccanico e lineare proprio del sistema fordista.
    In questo senso l’evento delle Olimpiadi 2006 ha delineato una potenzialità (solo in parte espressa) che si può definire di Urban Experience, ovvero esperienza attiva della città in quanto spazio pubblico da progettare e reinventare attraverso il suo uso creativo e partecipativo. Un dato che va oltre il dato turistico e del generico ed autoreferenziale consumo culturale di musei e spettacoli.
    L’AZIONE attraverso le tecnologie mobili (smartphome, gps, wi fi, etc) può ad esempio stabilire il valore d’uso della città che va ben oltre il dato tecnologico. C’è già molta offerta di tecnologie sul campo ma è la domanda ad essere debole: promuovere una domanda consapevole e sociale di queste tecnologie potrà contribuire a riequilibrare le sorti di un mercato in stagnazione che al momento trae profitti solo dal consumo senza senso.
    Produrre questo senso d’utilizzo evoluto può contribuire a creare un equilibrio tra mercato di nuovi indirizzi tecnologici e società emancipata, stabilendo una forte, politica ed economica, interconnessione tra la produzione di ricchezza e la sua ridistribuzione. Una buona scommessa per una Città Laboratorio.

  8. Guido
    Posted May 6, 2010 at 8:40 am | Permalink

    Non sono torinese, ma per molti motivi, familiari e di lavoro, ho a che fare con questa bellissima città. Per questo ho subito seguito il link con cui un amico segnalava questo sito.
    E sono rimasto deluso: quasi tutti gli interventi sono assolutamente astratti.
    “Più politica per la famiglia” o “più attenzione all’accoglienza” o più lavoro per i giovani”.
    Non ho ancora sentito un politico che non dicesse che vuole farci stare meglio: il problema, e le vere differenze, stanno nel come, nelle scelte delle cose da fare, nelle priorità.
    Ecco, mi sarebbe piaciuto di più, e lo avrei capito di più, un dibattito sul concreto, sui mezzi per raggiungere gli obiettivi che ciascuno ritiene prioritari.
    In ogni caso ringrazio chi ha fatto questo sito perché è un’ottima idea che proporrò anche per la mia città.

  9. Marco Tabbia
    Posted May 10, 2010 at 11:31 am | Permalink

    Riguardo al tema della TRASPARENZA AMMINISTRATIVA, a seguito del bell’esempio già dato su http://www.comune.torino.it/operazionetrasparenza/ , proporrei che la pratica di indicare i curricula, gli stipendi e le ore di assenza dei dirigenti, si estenda anche ai cosiddetti posti di sottogoverno (fondazioni bancarie, fondazioni culturali, società partecipate, ecc.). Riterrei inoltre importante evidenziare responsabilità e procedure di nomina e immissione nei ruoli, prevedendo meccanismi di raccolta del consenso sull’operato degli stessi dirigenti.

    Sul tema dei PARTITI, sarebbe importante chiedere che questi siano espressione della partecipazione del territorio e con ciò premiabili e sanzionabili sul territorio stesso; chiedere quindi ai candidati l’impegno a trasformare i loro partiti nazionali in partiti espressione dei territori e non, viceversa, cedere alla tentazione di paracadutare politiche e candidati dalle segreterie centrali.

  10. the.pillow
    Posted May 13, 2010 at 12:41 am | Permalink

    Ecco tutto ciò che la scuola di politica Renata Fonte ha partorito nella sua prima serata (10 maggio 2010) di riflessione concreta su L10 Torino.

    Spunti Generali

    Lavorare sulle Competenze del Comune di Torino
    Far emergere le specificità associative di Acmos e Libera

    Considerare la realtà di partenza: i problemi di bilancio per non sottovalutare il dato delle risorse scarse

    Temi trasversali come la sicurezza, la legalità, la redistribuzione economica (attraverso i servizi!!!) sono al centro delle nostre riflessioni.

    Si sente l’esigenza di guardare ad un modello di società metropolitana di riferimento, cominciando dallle politiche di gestione dell’immigrazione.

    Abbiamo raccolto in alcune macro aree i contributi nati con il più classico dei brainstorming:

    ETICA E POLITICA
    In primis il monitoraggio dei percorsi che portano alle candidature

    Poi la trasparenza amministrativa partendo da bilanci più accessibili per la cittadinanza.

    Contratto pubblico: lavoro nero, trasparenza, pubblicazioni dettagliate degli esiti delle gare, inserimento di clausole nei bandi che permettano di incentivare il lavoro giovanile e la loro formazione, miglior pubblicità delle gare ed anche dei lavori (partecipazione delle cittadinanza), controllo dello stato di avanzamento lavori.
    delicato il ruolo e le funzioni delle partecipate e nomina dei CDA: anche qui chiediamo maggior trasparenza.

    Ruolo delle circoscrizioni e funzionamento delle commissioni : l’ottica è quella di una maggior inclusione della cittadinanza anche attraverso questi spazi e strumenti.
    Riassegnazioni dei beni confiscati: che il comune faccia fino in fondo tutto ciò che è in suo potere per agevolarle.

    AMBIENTE

    La“Bellezza” nella gestione degli spazi cittadini è la partenza migliore.
    Ci piacerebbe incentivare la raccolta rifiuti porta a porta.
    Migliorare la rete dei trasporti pubblici garantendo un servizio di bus notturni che declini anche così il concetto di sicurezza.
    Sulla Viabilità. un occhio all’urbanistica con piani regolatori specifici e non uno generale. Il tutto con la massima trasparenza e con processi di partecipazione e di pubblicità che permettano la consapevolezza delle scelte strategiche (soprattutto rispetto ai grandi cambiamenti)
    La spinosa questione dei parcheggi a pagamento: aumentano le ZTL ed aumentano i costi. Cerchiamo una politica alternativa per risolvere il problema del traffico e dell’inquinamento…
    Più genericamente l’esigenza è la sostenibilità: occhio a tutto ciò che è pervasivo per i cittadini (difendiamo i BENI PUBBLICI)
    Perciò occorre ad esempio incentivare l’edilizia sostenibile, inserendo apposite clausole nei bandi o con agevolazioni per le imprese.

    LAVORO E SVILUPPO
    Una seria programmazione economica nell’ottica dei 5 anni: per esempio incentivando le piccole attività commerciali (centri commerciali all’aperto) attraverso la creazione di reti territoriali sfruttando quelle circoscrizionali.
    Un’attenzione doverosa per le fasce più deboli: strumenti per sedersi più forti ai tavoli con i grandi gruppi imprenditoriali (motorola, fiat…)

    EDUCAZIONE
    con un’occhio all’inte(g)razione ed uno all’orientamento
    Promuovendo il mondo della Cultura (arte musica e spettacolo: non solo grandi eventi, ma rendere possibili percorsi di partecipazione continua) e poi soprattutto la Scuola: asili nido (liste di attesa preoccupanti) ed in particolare l’orientamento e la didattica per le scuole materne, elementari e medie.

    Sulle politiche culturali ci interroghiamo sulla gestione e sull’incisività.

    POLITICHE SOCIALI
    soprattutto in periferia: potenziamento dei servizi sociali e degli ufficio di collocamento.
    Casa, ma più di tutto Diritto alla Casa: a partire dalle seprienze di mix sociale, passando per il miglioramento della gestione del servizio case popolari, fino a prevedere interventi per dare valore alle rappresentanze sindacali per gli inquilini e creare un coordinamento delle abitazioni popolari.
    Intervenire sugli spazi di aggregazione: sia fisici e sia nel senso di servizi come il CENTRO GIOVANI…

    PIANO INTERNAZIONALE
    quali possibilità di manovra? contesto globale importante da guardare, vivere e condizionare…

  11. paolo hutter
    Posted May 18, 2010 at 4:18 pm | Permalink

    Vi rendete conto della devastazione in corso del paesaggio torinese??
    Prima di tutto bisogna fermarla puntando sulla qualità e socialità del già costruito
    contrastando edificazioni in altezza

  12. Andrea Sacco
    Posted May 18, 2010 at 6:00 pm | Permalink

    Rivedere il modello di sviluppo.
    Attuare politiche di decrescita volte a bloccare la costruzione delle nuove costruzioni (il “nuovo” invenduto è impressionante); ottimizzare l’efficienza energetica degli edifici costruiti creando lavoro ed economia attraverso la formazione delle professionalità coinvolte che devono rinnovare e aggiornare il modo di costruire. Si crea così lavoro e nel contempo si abbattono i costi energetici, di impatto energetico, i costi sanitari derivati dalle patologie dovute all’inquinamento.
    Censire e dare dignità agli edifici sfitti colmando i vuoti.
    Rivedere la mobilità quotidiana cittadina, favorendo il telelavoro laddove possibile. Perorare politiche che riportino il Comune come riferimento di amministrazione locale e fermare la deriva assunta: soggetti come fondazioni bancarie stanno sostituendosi agli enti locali preposti.
    A riguardo è fondamentale risolvere il primo problema comunale: il bilancio oggi presentato definisce carinamente il passivo come “3.400 € procapite” ossia per i circa 900.000 abitanti (910.000 al 2009) significa 3.060.000.000 € circa. Se non si risolve questo tema non ci saranno politiche attuabili che non abbiano l’approvazione degli istituti bancari, delle multinazionali (vedi l’acqua) e delle grandi imprese che permettono di far cassa svendendo beni e proprietà comuni.[http://www.comune.torino.it/ucstampa/comunicati/article_312.shtml]
    A riguardo temi come l’acqua pubblica sono di primaria per dire che ci sono beni comuni da amministrare altrimenti è fondata la progressiva destituzione del Comune stesso. E l’esperienza delle privatizzazioni passate con le farmacie comunali, le proprietà immobili (TNE, casa Gramsci, Grandi Officine) e i trasporti (GTT, Sadem, Sagat) richiedono di rivedere l’amministrazione dei beni comuni a favore della collettività.
    Vista la cassa che langue ridimensionare eventi e cerimonie investendo energie sullo spirito dell’evento a basso costo, dando priorità ai progetti che vertono sulla solidarietà, reciprocità, scambio, dono, partecipazione che sono le risposte migliori e costruttrici di tessuto sociale laddove mancano i soldi.
    Le Grandi Opere devono essere rivedute: alle cattedrali nel deserto sarebbe importante investire per rinnovare strade e acquedotti o sistemi di connettività a banda larga a libero accesso, proprio il Politecnico di Torino ha fatto positivi ed importanti esperimenti incredibili a riguardo. Opere necessarie per il benessere della comunità.
    Tutto questo non può prescindere dal cittadino, che deve avere strumenti nuovi di partecipazione e la possibilità di essere informato sui fatti con massima trasparenza. Per questo principio è fondamentale difendere i progetti educativi e culturali, e soprattutto l’epicentro: la scuola pubblica. Ma va rivisto ogni finanziamento pubblico per tagliare le spese che finanziano i progetti sterili in ogni settore.
    La trasparenza delle consulenze e degli appalti è fondamentale e serve creare un sistema di controllo efficiente e snello. Uno dei costi più alti nel bilancio comunale riguarda il personale dovuti anche a pratiche di favore, essendo doloroso e non solutorio il mero licenziamento, si formino figure di “ispettori” per verificare lo stato di fatto e provvedere laddove necessario.

    Ecc…ecc…ecc…

  13. le TATE
    Posted May 18, 2010 at 10:45 pm | Permalink

    Diritto a Scuola! Partendo dalle riflessioni emerse durante un anno di campagna per la cittadinanza, di discussioni e di confronto sul tema e sul senso della scuola, ci siamo interrogate sul rapporto tra funzione pubblica della scuola e l’ intervento comunale auspicabile. Scuola come comunità educante e di dialogo, come palestra di cittadinanza e luogo in cui sognare e costruire un futuro condiviso. Dal canto suo il Comune ha il compito di erogare denaro e servizi per l’assolvimento dell’obbligo scolastico. Crediamo sia importante garantire non solo un sostegno stabile a bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali, ma anche un accompagnamento costante durante il percorso di studi, la presenza di operatori interni alla struttura e di mediatori culturali che permettano ai ragazzi non italiani di intraprendere un percorso di integrazione, dallo studio della lingua italiana all’espletamento dei compiti scolastici più elementari, fino alla condivisione di un percorso di inserimento all’interno della classe e dell’istituzione scolastica tutta.
    Sentirsi parte della propria scuola è ponte imprescindibile per sentirsi parte della società, e quindi cittadini consapevoli di questo paese.

  14. Alda
    Posted May 19, 2010 at 1:15 pm | Permalink

    Citerei parola x parola l’intervento di Luca Graziano che riporto “Blocco della cementificazione della città (stop alla variante 200 e ai grattacieli, alla TAV e alle grandi opere)”
    vorrei ricordare, a chi non lo sapesse, che la variante 200 porterà una colata di cemento anche su una delle più belle periferie metropolitane forse d’Italia,la zona Bertolla, rimasta miracolosamente quasi intatta dagli inizi del ‘900, mantenendo le caratteristiche originali di borgo rurale (era il borgo dei lavandai) di servizio al centro urbano…tutto questo scomparirà sotto una selva di condomini su palafitta a cinque piani, in una zona oltretutto soggetta a periodiche esondazioni(è all’incrocio fra Po e Stura)!!
    Cito ancora “una migliore politica dei rifiuti, piu piste ciclabili, potenziamento dei servizi di trasporto pubblici, piu parcheggi in periferia per impedire l’ingresso in città di auto, una politica piu attenta alle periferie e ai suoi cittadini, piu investimenti nella scuola con la creazione di nuovi asili nido e scuole materne, piu impegno nel lavoro per l’integrazione tra le varie culture, impegno concreto contro le privatizzazioni e le cartolarizzazioni dei beni della città, una politica seria a favore degli anziani e dei disabili.”
    cioè: acqua pubblica!
    investimenti sulla cultura(dopo PAlazzo Bricherasio si pensa di chiudere il Museo di Arte Orientale e il Circolo dei lettori)!
    progetti di attività per l’inserimento al lavoro degli immigrati, oppure progetti educativi e formativi per glistranieri che darebbero lavoro a educatori e mediatori culturali!
    valorizzazione del volontariato presente e attivo ma che “costa troppo”(e togliersi qualche auto blu ma usare mezzi pubblici una volta ogni tanto, così, tanto per provare…scommetto che i soldi salterebbero subito fuori…

  15. Segreteria Regionale Libera Piemonte
    Posted May 20, 2010 at 10:37 am | Permalink

    La serata di ieri, mercoledì 19 maggio, primo momento di incontro pubblico per la realizzazione della piattaforma L10TORINO, ha visto una grande partecipazione sia numerica che qualitativa.
    Erano presenti 120 persone tra singoli cittadini e enti.
    Erano rappresentante 18 realtà del terzo settore torinese: Acli, Acmos, Terra del Fuoco, Gioc, Unilibera, Coop Soc Arcobaleno, Gruppo Abele, Consorzio Abele Lavoro, Acqua coordinamento referendario Torino, Donne per la difesa della società civile, Animazione Valdocco, Goaling, Rete Radio Resch, Orme, Comitato Beni Confiscati Libera Piemonte Onlus, Coop Welaika, Coop Nanà, Legautonomie.
    Erano rappresentati 6 presidi di Libera.
    I partecipanti alla serata si sono suddivisi in 5 gruppi e si sono confrontati sulle questioni e le problematiche sulle quali costruire la piattaforma.
    I report delle questione emerse nei 5 gruppi verranno postati su questo blog entro domani mattina.
    Durante l’incontro i partecipanti hanno anche espresso il primo orientamento condiviso di L10TORINO:
    UNA RICHIESTA PUBBLICA DI ELEZIONI PRIMARIE PER LA DETERMINAZIONE DEI CANDIDATI SINDACI DI TUTTI GLI SCHIERAMENTI.
    I 5 gruppi, oltre ad assumere questo orientamento hanno sottolineato l’essenzialità che le primarie vengano fatte con effettivi criteri di democraticità e partecipazione.
    Il prossimo incontro pubblico sarà sabato 19 giugno alle 10 in corso Trapani 91.
    In questo mese continuerà la raccolta di stimoli e questioni su questo blog.

  16. Francesca Rubino
    Posted May 20, 2010 at 2:07 pm | Permalink

    GRUPPO 5

    SCUOLA, EDUCAZIONE
    – Garantire la sicurezza degli edifici scolastici (il comune deve fornire locali idonei e garantirne la manutenzione ordinaria e straordinaria. Scuola dell’infanzia, elementari e medie).
    – Assicurare l’assolvimento dell’obbligo scolastico. Ridurre la dispersione scolastica attraverso l’integrazione e la valorizzazione dei bambini e dei ragazzi all’interno delle classi. Aumentare il numero di insegnanti di sostegno competenti.
    – Valutazione del lavoro degli insegnanti.
    – Potenziamento di asili, microasili e scuole materne, migliorando i criteri di inserimento.
    – Consulenza e assistenza alle madri lavoratrici.

    TRASPORTI, VIABILITA’
    – Intensificare i trasporti tra Torino e i comuni limitrofi.
    – Aumentare le “zone 30”, chiedendo ai cittadini attraverso dei questionari “porta a porta”, quali sono le aree della città sono necessarie.
    – Nuove ciclopiste, corsie riservate per i mezzi pubblici.

    CULTURA
    – Utilizzare meglio le risorse di bilancio destinate alle politiche culturali per incrementare la partecipazione attiva dei giovani.

    ETICA.
    – Trasparenza nelle candidature. Liste con persone non implicate in reati di qualsiasi tipo, che si impegnino a rinunciare, se eletti, a precedenti incarichi non compatibili con la carica istituzionale.
    – Candidati con competenze specifiche dimostrabili.
    – Liste con il 50% di donne.
    – Informazione annuale e puntuale sullo stato di attuazione del programma.

    LAVORO e SICUREZZA SUL LAVORO
    – Centri di orientamento e collocamento dislocati meglio sul territorio, per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta anche per i cittadini immigrati.
    – Messa a punto di strumenti di controllo e vigilanza contro l’infiltrazione mafiosa e la criminalità organizzata nel commercio e nell’edilizia.
    – Fissazione di standard di qualità minimi al di sotto dei quali non si può appaltare.
    – No ai bandi che non garantiscono la clausola sociale.
    – Favorire il lavoro stabile e i lavori di alta ricerca tecnologica.

    POLITICHE SOCIALI
    – Incrementare le risorse e i servizi per l’aiuto e l’accompagnamento degli adulti in difficoltà.
    – Settore handicap. Sono stati fatti tagli ai soggiorni estivi. Si chiede una maggiore sensibilità nel gestire questo tipo di situazioni.È paradossale che sempre più spesso chi si fa carico delle fasce più deboli siano le fondazioni bancarie e non il comune.
    – Garantire una maggiore attenzione economica e sociale per le fasce più deboli. (Garanzia di diritti a tutte quelle persone che vivono in condizioni di marginalità come nei campi rom in cui mancano acqua, elettricità e servizi igienici. Gestire meglio situazioni quale quella vissuta dai profughi del Darfur a Torino ai quali sono stati negati dei diritti fondamentali.)

    AMBIENTE e URBANISTICA
    – Entro il 31.12.2011 dovrebbe avvenire la privatizzazione delle ex-municipalizzate, come l’Amiat. La maggior parte dei servizi offerti da Amiat sono coperti da cooperative sociali di tipo b, che offrono servizi all’avanguardia e introducono nel mondo del lavoro, persone svantaggiate. Si propone il coinvolgimento delle cooperative sociali e non solo delle società private, nel processo di privatizzazione.
    – Basta con la speculazione edilizia. Riutilizzo di edifici in disuso costruiti durante le olimpiadi e non solo.
    – Intensificare la raccolta porta a porta dei rifiuti. (trasparenza e coinvolgimento).
    – Si propone che nella programmazione di sviluppo urbanistico siano valorizzati gli studenti che frequentano gli istituti tecnici che possono collaborare con i tecnici assunti dal Comune riducendo così, le consulenze esterne che hanno costi esorbitanti.
    – Aumentare le isole pedonali nel centro città, anche per favorire il turismo (la maggior parte delle grandi città turistiche hanno il centro città pedonalizzato).

    DECENTRAMENTO E PARTECIPAZIONE.
    – Riorganizzazione dell’attuale numero di circoscrizioni aumentandone deleghe e finanziamenti, prevedendo attività di informazione e consultazioni dirette dei cittadini su una serie di temi.

  17. Luna Ambrosino
    Posted May 20, 2010 at 2:14 pm | Permalink

    GRUPPO 3

    PIANO REGOLATORE
    -Stop alle varianti al piano regolatore e alle concessioni edilizie

    MIGRANTI
    -Rapporto tra stranieri e scuola: come insegnare la convivenza e l’integrazione (v. didattica dell’italiano per stranieri)
    -Stranieri come occasione di integrazione: (v. il caso delle badanti: il comune ha già permesso la loro regolarizzazione contrattuale, che le ha fatte emergere dal nero, ma ora bisognerebbe rendere la loro situazione lavorativa meno precaria, magari collaborando con le cooperative di assistenza sanitaria domiciliare)
    -Promuovere politiche di mix sociale, puntando sulla categoria degli stranieri studenti che rappresentano una risorsa culturale ma anche per facilitare l’integrazione

    PERIFERIE
    -viste le rapide trasformazioni che stanno vivendo alcuni quartieri di Torino, come ad esempio la Spina 3, non bisogna trascurare la progettazione di spazi idonei a produrre legame sociale
    (v. ad esempio i centri giovani), perché non diventino quartieri dormitorio o, peggio ancora, ghetti
    -Creare posti di lavoro e spazi per gli studenti nelle zone di Torino, come la zona nord, che rischiano di essere abitate solo da anziani e immigrati, con il rischio di maggiori difficoltà di integrazione e legame sociale

    CASA
    -continuare con le politiche di mix sociale negli alloggi di edilizia popolare, migliorare la gestione delle strutture

    LAVORO
    -specialmente per le fasce più deboli: politiche meno assistenzialiste e più responsabilizzanti (es rivedere il bando cantiere lavoro)

    SANITÀ
    -più cooperazione con i servizi socio assistenziali
    -rivedere le politiche legate alla sanità: promuovere più assistenza a domicilio e meno ospedalizzazione, anche nell’ottica di produrre lavoro, diminuendo i costi

    AMBIENTE
    -Riorganizzazione del trasporto pubblico

    CRISI ECONOMICA
    – alla luce del forte indebitamento della città occorre ripartire dal nostro patrimonio, abbattendo gli sprechi e valorizzando le risorse che abbiamo già (es. delle concessioni: si potrebbe vincolare il rinnovo delle concessioni a beneficio di enti privati, associazioni, ecc alla creazione a carico del concessionario di cappotti termici, per evitare la dispersione termica, a vantaggio dell’ambiente, ma anche del bilancio cittadino grazie al risparmio dei costi di riscaldamento che ne deriverebbe)
    -Potenziare la lotta contro l’evasione fiscale

    GIOVANI
    -Politiche a sostegno della natalità: più asili nido, ma anche più possibilità occupazionali per le giovani coppie di precari

    ALTRI TEMI E ALTRE PROPOSTE:
    Etica, Competenza e Trasparenza
    Rappresentanza dei cittadini
    Scuola

    -Promuovere pratiche che favoriscano una maggiore coscienza del territorio e la conoscenza dei quartieri in cui si vive, dalle quali possono scaturire soluzioni che rendano i nostri stili di vita più sostenibili
    -Bloccare tutte le privatizzazioni (soprattutto dell’acqua) dei beni pubblici, altrimenti si rende il comune dipendente da banche e fondazioni, quindi meno libero di scegliere su cosa investire
    -Multe: tararle sulla base del reddito, per diminuire le diseguaglianze

    È stata inoltre ribadita l’importanza della fase di controllo successivo alle elezioni.

  18. Valeria Pezzotti
    Posted May 20, 2010 at 8:31 pm | Permalink

    GRUPPO 2

    • Urbanistica :
    1) Proporre strumenti grazie ai quali la città sia davvero vigile sulla pianificazione e trasformazione urbana.
    2) Per quanto riguarda gli appalti richiedere l’evidenza pubblica

    • Giovani e scuola :
    1) Proporre una riflessione sul modello di divertimento della città per i giovani e nuovi modelli di aggregazione e relazionali giovanili
    2) Sostegno alla nascita di nuove associazioni
    3) Sicurezza delle strutture scolastiche
    4) Maggiore attenzione alle fasce deboli presenti nelle scuole, ad esempio gli studenti diversamente abili, i migranti e gli studenti più fragili

    • Politiche sociali:
    1) Riproporre con forza progetti di cohousing e mix sociale
    2) Mantenere l’eccellenza dei servizi offerti alle fasce più deboli e non trascurare questo aspetto oggi più che mai fondamentale nel mantenimento del legame sociale
    3) Assegnare i beni confiscati sul territorio cittadino
    4) Costruire una coscienza multietnica
    5) Lavoro: instaurare una tendenza al lavoro dignitoso per tutti

    • Etica e trasparenza:
    1) Chiedere maggiore informazione per i cittadini sul “sottogoverno” (municipalizzate, partecipate, fondazioni, etc.)
    2) Chiedere maggior leggibilità del bilancio comunale

  19. mauro bonino
    Posted May 21, 2010 at 7:24 am | Permalink

    Costituzione di una lista civica che faccia proprie le proposte evidenziate nella piattaforma, a partire dalle realtà che si sono raccolte intorno al coordinamento per l’acqua pubblica

  20. Flavia Gruppo 4
    Posted May 21, 2010 at 4:58 pm | Permalink

    APPALTI

    Protocolli d’intesa per gli appalti nell’edilizia pubblica come azione di contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale.

    Problema della deroga alla legge sul massimo ribasso: proposta di ritorno alla media adottata in precedenza

    SCUOLA
    Assicurare l’adempimento dell’obbligo scolastico
    Maggiore integrazione degli studenti stranieri
    Strumenti per supportare i professori nel loro lavoro con studenti stranieri .
    Tutela della sicurezza degli studenti, cura e manutenzione delle strutture scolastiche.

    ETICA E POLITICA:
    Trasparenza delle candidature garantita da meccanismi di controllo.
    Rafforzamento del ruolo delle circoscrizioni come struttura prima di contatto fra il cittadino e l’istituzione.
    Garantire l’impegno delle amministrazioni comunali rispetto al tema dei beni confiscati vincolando i comuni con finanziamenti sui progetti approvati per la gestione dei beni
    Problema delle nomine politiche all’interno delle partecipate
    Riflessione sulla problematica dell’interlocuzione dell’amministrazione comunale con protagonisti dell’economia locale e non con soggetti-fantasma

    ALTRI CONCETTI CHIAVE EMERSI:
    Welfare, assistenza, diritto alla salute, politiche per i migranti,

  21. Silvana Ranzato
    Posted May 21, 2010 at 10:57 pm | Permalink

    10 AZIONI PER LIBERA (PER TORINO E TUTTE NOI)

    1. liste con persone non implicate in reati di qualsiasi tipo (giustizia), liste con persone che non hanno doppi incarichi o che s’impegnino, se eletti, a rinunciare subito agli altri incarichi e che hanno specifiche competenze dimostrabili (etica)
    2. Liste con il 50% di donne (genere)
    3. Messa a punto di strumenti di controllo e vigilanza contro l’infiltrazione mafiosa e la criminalità organizzata nel commercio e nell’edilizia (sicurezza)
    4. Sportello in ogni circoscrizione per presentare offerte lavorative, formative e abitative agli immigrati (inclusione)
    5. Destinazione del territorio Comunale prevalentemente a verde e servizi, per migliorare la vivibilità e censimento dei fabbisogni di abitazione e dell’offerta edilizia già presente sul territorio comunale con sportello per mettere in relazione domanda e offerta.(abitazione): basta con la speculazione edilizia (salvaguardia del territorio e ambiente)
    6. Ampliamento del numero di aree pedonalizzate, nuove ciclopiste, zone 30, mezzi pubblici con corsie riservate, servizio di metropolitana anche con i comuni della cintura, invece di investimenti in parcheggi con l’abbattimento di alberi e in nuova viabilità (ambiente e mobilità sostenibile)
    7. Potenziamento di asili e microasili nido, scuole materne, attività di sostegno e integrative nella scuola dell’obbligo ed assistenza/ consulenza alle madri lavoratrici (scuola)
    8. Riorganizzazione dell’attuale numero di circoscrizioni aumentandone deleghe e finanziamenti, prevedendo attività di informazione e consultazioni dirette dei cittadini su una serie di temi (decentramento e partecipazione)
    9. Favorire il lavoro stabile e i lavori di alta ricerca tecnologica, sportello in ogni circoscrizione per presentare offerte lavorative e formative a giovani e precari (lavoro)
    10. Informazione annuale e puntuale sullo stato di attuazione del programma (trasparenza)

  22. isabella
    Posted May 26, 2010 at 3:35 pm | Permalink

    SINTESI GRUPPO 1
    19 MAGGIO 2010

    Sognare la città

    _ Interroghiamo i politici sui lavoratori del terzo settore che sono stati ignorati per troppo tempo. Quali tutele?
    _ Dovrà essere una giunta propositiva. Dobbiamo ricomprendere cosa significa “amministrazione pubblica” e ribadire quali sono i “punti intoccabili” e i beni comuni (es. acqua)
    _ Ripartire dall’articolo 114 della Costituzione sulle aree metropolitane.
    _ Occorre far ridurre gli spazi concessi alle edificazioni perché c’è un reale problema di ristrutturazione degli edifici già esistenti.
    _ Chiedersi qual è lo standard urbanistico reale della città di Torino (es. la collina è intoccabile)

    _ Torino ha delle peculiarità! Occorre attrezzare delle aree per attività tecnologiche e scientifiche. (lavoro e industria)

    _ Problema della qualità dell’aria: Torino ha i valori di inquinamento tra i più alti d’Europa.

    _Occorre un piano energetico per ammortizzare i costi.
    _ Questione abitativa: ci sono 120.000 alloggi sfitti. Come coinvolgere i privati? In Austria chi ha degli alloggi sfitti paga tasse in più
    _ Creare un ASSESSORATO AGLI ULTIMI: bambini e anziani. Sono loro gli “scomodi”

    _ Iniziare a considerare il “rifiuto” come una risorsa.
    _Istruzione e cultura vengono considerati oggetti ingombranti.
    _ Sogniamo una Torino che ci faccia respirare l’intercultura, come durante le Olimpiadi.

    _ Smettere con le ztl straordinarie e proporre un centro completamente pedonalizzato.

  23. the.pillow
    Posted June 10, 2010 at 10:20 am | Permalink

    L’associazione Braghin partecipa con il seguente contributo:

    Il binomio inclusione/esclusione è un nesso molto importante nella definizione di ogni identità collettiva: il posizionamento dei margini entro cui si include in o si esclude da una comunità è il segno fisico e simbolico che permette di rintracciare chi appartiene o no a tale comunità.

    Se si pensa alla Torino di oggi, ad una città che è uscita da tempo dal suo ruolo di città industriale, la one company town novecentesca, ci si deve domandare quali sono i criteri attraverso cui si identificano i torinesi che vivono, lavorano, si formano, si muovono in città.

    In un quadro di ricomposizione e ristrutturazione radicale dei luoghi fisici che sono i centri di aggregazione e partecipazione alla vita della città, in un momento di totale disorientamento e di rinegoziazione dei tratti identitari della comunità torinese, è importante conoscere la storia delle evoluzioni del nesso inclusione/esclusione dell’ultimo secolo per coglierne il senso presente e futuro.

    Conoscere il passato è una delle sfide politiche che vorremmo cogliesse chi avrà il compito di ridefinire e comunicare il modello di città valido per i prossimi decenni: per sapere che cosa significa oggi essere la madre di un bambino di prima elementare che parla solo arabo marocchino, occorre sapere che cosa significava, cinquant’anni fa, parlare in calabrese e lavorare in fabbrica.

    Le operazioni di invenzione dell’identità, culturale, sociale, politica, la narrazione di forme di inclusione ed esclusione che non hanno attinenza con la realtà storica è un’operazione violenta: senza storia non c’è presente e non c’è neanche futuro; senza storia l’identità può diventare solo esclusiva e violenta…mentre vogliamo ragionare su un’identità pluralista e inclusiva.

    In concreto, vorremmo che gli sforzi culturali ed economici per le manifestazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e in particolare la mostra “Fare gli Italiani” non andassero perduti e sprecati: la mostra potrebbe diventare un laboratorio permanente di riflessione e formazione a partire dallo snodo inclusione/esclusione, con l’obiettivo di capire il senso che questo binomio ha assunto nella storia e assume nel presente della nostra città.

  24. franceschina
    Posted June 21, 2010 at 6:18 pm | Permalink

    Sabato 19 giugno al mattino si è svolto il secondo incontro plenario per la definizione della piattaforma L10Torino. Circa 40 presenti, rappresentanti di diverse associazioni e realtà di base di Torino.
    A partire dal documento che sintetizzava le 52 proposte fino ad allora emerse (sul blog e all’incontro del 19 maggio) si è vivacemente discusso, per migliorare i contenuti emersi e darsi degli spunti circa strumenti già esistenti e previsti dalla Città di Torino. Ad arricchire il dibattito, un articolato intervento del già sindaco Diego Novelli, su cinque assi portanti quali partecipazione, governo del territorio (municipalità), lavoro, giovani e cultura, ultimi (intesi come anziani e bambini).
    I moltissimi interventi sono serviti quali orientamento del voto: a tutti i partecipanti è stato chiesto di scegliere una priorità in ogni area tematica, dandole come voto 5. Le altre proposte, a mo’ di classifica, potevano valere da 4 a 0. All’interno delle aree tematiche non ci sono stati degli ex aequo: si sottolinea che i due punti che a pari merito hanno avuto il punteggio più alto sono quello sull’etica e quello sulle politiche abitative (152 punti)

    Di seguito le priorità emerse: la segreteria sta redigendo un testo a partire dalle 10 priorità individuate, che tenga presente gli spunti emersi negli interventi di sabato mattina. Questo nuovo testo sarà pubblicato sul blog L10T e sarà possibile proporre degli emendamenti, che saranno discussi nell’incontro conclusivo che si terrà il 18 settembre alle ore 10 (Fabbrica delle E). Gli emendamenti dovranno pervenire in forma scritta, alla mail segreteria@liberapiemonte.it, entro e non oltre il 13 settembre 2010.

    SCUOLA
    Garantire la sicurezza degli edifici scolastici (il Comune deve fornire locali idonei e garantirne la manutenzione ordinaria e straordinaria, nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

    AMBIENTE
    Inserire nuovi parametri per il controllo della fase di aggiudicamento degli appalti come, ad esempio 1- la richiesta alle imprese che hanno avuto un contenzioso sul lavoro nero, di procedere a un controllo su dove hanno lavorato nei 5 anni precedenti 2- la fissazione di standard di qualità minimi, al di sotto dei quali non si può appaltare.

    CULTURA
    Proporre una riflessione sul modello di divertimento della città per i giovani e nuovi modelli di aggregazione giovanili.

    ETICA
    Chiediamo di non candidare persone rinviate a giudizio o condannate per mafia o per reati contro la pubblica amministrazione.

    LAVORO
    Chiediamo l’inserimento, all’interno dei bandi, di clausole che permettano di incentivare il lavoro giovanile e che garantiscano la clausola sociale.

    POLITICHE SOCIALI
    Chiediamo una maggiore garanzia di diritti a tutte quelle persone che vivono in condizioni di marginalità (come nei campi rom in cui mancano acqua, elettricità e servizi igienici).

    PARTECIPAZIONE
    Chiediamo maggiore trasparenza amministrativa partendo da bilanci più accessibili e leggibili per la cittadinanza.

    POLITICHE ABITATIVE
    Chiediamo il diritto all’abitare: riproporre con forza progetti di cohousing e mix sociale, migliorando la gestione del servizio case popolari, fino a prevedere interventi per dare valore alle rappresentanze sindacali per gli inquilini e creare un coordinamento delle abitazioni popolari.

    SVILUPPO ECONOMICO
    Chiediamo il coinvolgimento delle cooperative sociali, e non solo delle società private, nel processo di privatizzazione. Entro il 31.12.2011, infatti, dovrebbe avvenire la privatizzazione delle ex municipalizzate, come l’Amiat. La maggior parte dei servizi offerti da Amiat sono coperti da cooperative sociali di tipo b, che offrono servizi all’avanguardia e introducono nel mondo del lavoro, persone svantaggiate.

    STORIA E MEMORIA
    Chiediamo che gli sforzi culturali ed economici per le manifestazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e in particolare la mostra “Fare gli Italiani” non andassero perduti e sprecati: la mostra potrebbe diventare un laboratorio permanente di riflessione e formazione a partire dallo snodo inclusione/esclusione, con l’obiettivo di capire il senso che questo binomio ha assunto nella storia e assume nel presente della nostra città.

  25. elenasaita@gmail.com
    Posted October 11, 2010 at 3:35 pm | Permalink

    Sono molto interessata a condividere e far rete, sono un’ Agenda Rossa, sono una viola, sono un membro dell’associazione ”Articolo 49”. Ho scoperto questa pagina solo ora, pur conoscendo l’attività di Libera e il Dr. Paolo Volpato di L& G.

  26. Gianfranco
    Posted January 25, 2011 at 9:25 pm | Permalink

    ETICA E POLITICA
    per qualunque parte politica il cittadino elettore decida di votare, dovrebbe PRETENDERE dagli eletti :
    la trasparenza con la pubblicazione dell’anagrafe dei suoi redditi
    la coerenza tra ciò che si afferma e le azioni concrete di vita

    infine il cittadino elettore dovrebbe PRETENDERE dalla sua parte politica, qualunque essa sia, una legge elettorale che gli consenta di scegliere la persona e non solo la coalizione, altrimenti non vi è modo di praticare la democrazia.

    la differenza è essere cittadini o sudditi, e questo credo dovrebbe interessare tutti gli elettori, strano che pochi ne parlino.

  27. SANTORO ANDREA
    Posted April 13, 2011 at 10:08 am | Permalink

    Sono un commerciante….di materiale elettrico, un settore messo a dura prova dalla grande distribuzione, sempre piu’ presente ed aggrssiva.
    Scrivo per farvi notare una legge regionale (N°28/1999 art.5 comma 6), la quale consente la vendita al dettaglio per i magazzini all’ingrosso di tutto
    il settore fai da te:(mat elettrico- edile-ferramenta-etc).
    Questo rende i nostri fornitori anche nostri concorrenti, e in un momento come questo rende ancora piu’ difficile la nostra sopravvivenza.
    Bisognerebbe dare un giro di vite all’apertura sfrenata di centri fai da te che mancano di competenza e specializzazione e mettere dei paletti per la vendita
    all’ingrosso (importo minimo- zona dedicata); o ancor meglio…tornare indietro facendo rispettare i ruoli ingrosso-dettaglio.
    Grazie comunque anche solo per aver letto la mail.

  28. maria adelina
    Posted April 28, 2011 at 2:46 pm | Permalink

    Sono molto interessata anch’io a condividere e far rete. Grazie per il lavoro che avete svolto e che continuate a svolgere.Sento l’esigenza urgente come cittadina e come elettrice, di un confronto vero, sincero per esprimere il mio voto in modo consapevole, responsabile e poi continuare, come già fate voi,
    a fare la mia parte per vivere la partecipazione democratica.

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